Dettaglio Biglietto
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Biglietto comprensivo di guida in italiano specializzata della Fondazione e la visita al Parco sul Mare della Villa Favorita con annessa casina dei mosaici.
Cosa aspettarsi
Biglietto comprensivo di guida in italiano specializzata della Fondazione e la visita al Parco sul Mare della Villa Favorita con annessa casina dei mosaici.
Villa delle Ginestre
QUI SU L'ARIDA SCHIENA
DEL FORMIDABIL MONTE
STERMINATOR VESEVO
GIACOMO LEOPARDI
SCRISSE
LA GINESTRA E IL TRAMONTO DELLA LUNA
Villa delle Ginestre
Alle falde del Vesuvio, in una splendida posizione panoramica,dominata da un lato dalla potenza del vulcano e dall’altro dal golfo di Napoli, sorge Villa delle Ginestre che ospitò Giacomo Leopardi negli ultimi anni di vita.
La Villa venne edificata sul finire del Seicento dal Canonico Simioli che la destinò a residenza estiva ospitandovi spesso personalità di rilievo della cultura napoletana come Luigi Vanvitelli a cui probabilmente si deve il disegno della scala che conduce al piano superiore. In seguito la residenza venne ereditata dalla nipote del Simioli che sposò Diego Ferrigni. Dal matrimonio nacque Giuseppe Ferrigni che nel 1826 sposò Enrichetta Ranieri, sorella di Antonio, amico intimo di Leopardi. È in questo momento che i destini della villa si incrociano con quelli del Poeta: il Ferrigni mise a disposizione del Leopardi la dimora che avrebbe offerto nella mitezza del clima conforto alla sua cagionevole salute. Grazie al Ferrigni, avvocato e magistrato politicamente impegnato, fondatore della Minerva Napolitana autorevole periodico del costituzionalismo napoletano, persona dai vasti interessi culturali, particolarmente filosofici e letterari, Leopardi potè essere circondato da un vivace ambiente intellettuale.
Il nome attuale della Villa rimanda ad una delle due liriche composte dal Poeta in questa residenza: La Ginestra appunto, e il Tramonto della luna. Intorno al 1847 la famiglia Ferrigni si trasferì a Napoli e la Villa riprese la sua funzione di residenza estiva. Sul finire dell’Ottocento un nipote di Giuseppe Ferrigni sposò Adelaide Leopardi, pronipote del Poeta e abitarono per breve periodo nella Villa dove la giovane sposa morì. Nel 1907 la Villa passò in eredità ad Antonio Carafa, pronipote di Giuseppe Ferrigni. A quel periodo risale la ristrutturazione della residenza con la creazione del porticato sui tre lati a sorreggere la terrazza superiore conferendo alla Villa l’aspetto attuale. Nel 1937 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III la villa fu proclamata Monumento Nazionale con l’apposizione di una lapide commemorativa.
La proprietà della Villa è dal 1962 dell’Università Federico II di Napoli. Attualmente la gestione e la valorizzazione del sito è affidata alla Fondazione Ente Ville Vesuviane che vi ha realizzato un percorso museale che esalta la visita alla stanza che ospitò il poeta dove è conservata la struttura e il mobilio storico. La narrazione del soggiorno torrese e napoletano del Leopardi segue nelle altre stanze del primo piano per mezzo di linguaggi audio visivi capaci di proporsi allo studente come al viaggiatore.
la ginestra o il fiore del deserto
Qui su l'arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null'altro allegra arbor nè fiore,
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti. Anco ti vidi
De' tuoi steli abbellir l'erme contrade
Che cingon la cittade
La qual fu donna de' mortali un tempo,
E del perduto impero
Par che col grave e taciturno aspetto
Faccian fede e ricordo al passeggero.
Ville Vesuviane
Il turismo nel segno della Bellezza.
Sono 122 gli immobili monumentali settecenteschi, compresi nel territorio dei Comuni di Napoli, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano e Torre del Greco. I notevoli miglioramenti attuati negli ultimi cinquanta anni, grazie agli interventi mirati dell’Ente per le Ville Vesuviane, ora Fondazione hanno restituito una nuova dignità all’immenso patrimonio costituito dalle ville del XVIII secolo.
Era il 1738 quando Carlo di Borbone e Mariamalia di Sassonia, sua moglie, scelsero Portici per costruire una nuova reggia e per dare inizio agli scavi della città romana di Herculaneum. Da quel momento tutti i nobili napoletani seguirono la corte dei Borbone e innalzarono nella zona costiera ai piedi del Vesuvio alcune ville per il soggiorno estivo, creando un complesso architettonico unico al mondo per quantità e bellezza: le 122 Ville Vesuviane.
Nella zona compresa entro i confini del comune di Ercolano, la concentrazione delle Ville Vesuviane si intensificò e divenne di particolare prestigio, tanto che fu denominato Miglio d’Oro il tratto di strada che costeggia gli edifici costruiti da architetti quali Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando San Felice, completati da vasti giardini e da decorazioni pittoriche realizzate da grandi artisti.
Alcuni di questi edifici monumentali dopo un attento e rigoroso restauro, sono attualmente sotto la diretta tutela e gestione della Fondazione e costituiscono le sedi nelle quali viene svolta l’attività istituzionale e innumerevoli eventi e iniziative culturali: la Villa Campolieto, il Parco sul Mare della Villa Favorita, la Villa Ruggiero a Ercolano e la Villa delle Ginestre a Torre del Greco.
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Come raggiungere la struttura
Villa delle Ginestre
Via Villa delle Ginestre, 19 - 80059 Torre del Greco (NA)A piedi 1.5km, 21 minuti
Parcheggio interno gratuito
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